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Colore locale e modernità: L’Abbondanza di Mario Labò & Friends (1928)

Posted in città by circospetto on 24 gennaio 2022

“Ultimato il restauro, venne fuori un locale a terreno che si prestava bene per essere unito a una trattoria esistente, di buona tradizione. E allora i signori Guala, non ancora esausti nella loro passione di “vecchia Genova”, e il coraggioso trattore, consentirono a fare di questa trattoria qualche cosa di nuovo, che si riallacciasse rusticamente al “color locale” però integrandolo con la più libera modernità, con quella modernità che verso la tradizione si inchina volentieri con un sorriso di simpatia.

L’arch. Labò progettò l’insieme e curò l’arredamento nei suoi più minuti particolari, dai mobili alle stoviglie ed alla biancheria, ricorrendo agli elementi locali più suscettibili di rinnovamento moderno: l’ardesia distribuita con vivacità in tutte le sale; le sedie classiche di Chiavari, con poco sforzo sfoggiate in linee nuove; le vecchie roste genovesi con i balaustri rintagliati nel legno; le insegne in ferro allusive al titolo della bottega, che è l’“Abbondanza”. La quale fornì facile materia alla decorazione della volta, ornata di tanti corni che rovesciano ogni ben di Dio. Oscar Saccorotti li dipinse a fresco con grande spirito, ed in una sala affrescò le atri della cucina, della cucina ben genovese: il pesto, i pesci, le lasagne sulla madia. In un’altra gli approvigionamenti: la vendemmia, la pesca, ecc. ecc. Tutto con allegra spontaneità narrativa, con densità di volumi, con impasto pittorico fortissimo.

Guido Micheletti ha scolpito nell’ardesia due carnosi grappoli d’uva; Cesare Giarrusso intagliò due corni ricolmi e una testa di Bacco; Artuto Martini, infine, modellò una delle sue spirituali maioliche, che rimarrà tra le più belle. Per non chiudersi in un gretto campanilismo, all’Architetto Gio Ponti fu chiesto il disegno per le stoviglie, che riuscì trasparente e arguto, fresco e vivace di colore.

D.I.A.N.A., la società sorta da poco col preciso proposito di dare impulso alle arti decorative in Liguria, ha curato l’organizzazione e l’esecuzione pratica di questa geniale collaborazione, dalla quale c’è da trarre i migliori auspici per l’avvenire perché quanto è stato qui opportunamente tessuto su una trama rustica può essere altrove ripreso con qualunque finezza elegante. Se, insomma, negli esercizi pubblici, a Genova, si cominciasse un po’ a uscire dalle forme stucchevolmente consuetudinarie, che sono il più delle volte le meno rispettose delle vere tradizioni della città, non sarebbe un gran male. È per questo che va data gran lode ai fratelli Guala nonché agli artisti che han saputo così bene ricreare la trattoria.”

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[Foto] Principe, Años Viejos al rogo per il Capodanno 2020

Posted in città by circospetto on 2 gennaio 2020

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[Foto] It’s Caturday anche oggi! Il gatto di Capodanno 2020

Posted in città by circospetto on 1 gennaio 2020

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[Foto] Monigotes! Años Viejos in Centro Storico per il Capodanno 2020

Posted in città by circospetto on 31 dicembre 2019

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Boccadasse – Strambata? No, tacchini in spiaggia (1950)

Posted in città by circospetto on 6 aprile 2019

L’aria natalizia a Boccadasse si respira con l’anticipo di parecchi mesi sulla data del calendario. A metà settembre arriva l’uomo che porta a spalle la gerla dei tacchini, e l’aria di Natale comincia a circolare. L’uomo dei tacchini è un papà Natale più giovane di tre mesi di quello classico, e infatti non ha la barba bianca. È grande e grosso, con una gran zuccata di capelli grigi nei quali stanno ficcate pagliuzze, briciole di pane, piume. Qualche volta i tacchini, sporgendo la buffa testa rossa e gozzuta oltre la rete che l’imprigiona, beccano i capelli dell’uomo, e lui si difende tirando manate alla cieca, come scacciasse mosche importune. Quasi tutte le famiglie dei pescatori comprano il tacchino. Le donne lo scelgono attentamente, lo studiano sopra e sotto, gli spalancano il becco, gli palpano il torace, gli soffiano tre le piume per osservare la pelle; gliene combinano di tutti i colori, povero tacchino intontito dalla dura permanenza nella stia viaggiante a dorso d’uomo.

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Paolo Minetti (1928-2019)

Posted in arte by circospetto on 23 febbraio 2019

Foto di Buby Durini

Se volessimo dare una definizione sintetica della figura di Paolo Minetti, scomparso oggi all’età di novant’anni, potremmo usarne una che ha avuto fortuna negli anni Settanta del secolo scorso, quella di “operatore culturale”, e a buon diritto. E per aiutarci a capire lo spirito che dava forma a questo operare, l’entusiasmo post-bellico che le generazioni seguenti non hanno conosciuto, poche parole possono essere efficaci quanto quelle di Eugenio Battisti, storico dell’arte e fondatore a Genova del Museo sperimentale d’arte contemporanea nei primi anni anni Sessanta:

Oggi può sembrare assurdo essersi impegnati in un programma che si sapeva che quasi certamente sarebbe stato interrotto dopo pochi mesi, ma ci eravamo abituati durante la guerra a sopravvivere ad una apocalissi non futura, ma presente e continuativa, trovando ciò nonostante l’energia di ribellarci e di pensare ad un altro domani. (more…)

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Villa Croce, da tutta Europa fate madrine intorno alla culla (1979)

Posted in arte, città by circospetto on 30 dicembre 2018

L’apertura del museo non sarebbe arrivata che nel 1985 e, a posteriori, non si può dire che la benedizione delle fate madrine abbia avuto effetti duraturi. Dalla stampa cittadina dell’epoca: (more…)

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“Appello per il Museo d’arte contemporanea Villa Croce”

Posted in città by circospetto on 6 Maggio 2018

 

Il Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, aperto nel 1985, opera da 5 anni grazie ad un innovativo ed unico modello di gestione pubblico-privato, nato dalla collaborazione tra il Comune di Genova, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e un gruppo di privati interessati a supportare una programmazione artistica internazionale e a valorizzare il ruolo del museo nel panorama culturale italiano.

Purtroppo questo modello, che ha permesso di mantenere in vita il museo in questi anni, é arrivato al capolinea.

Il programma 2018 è fermo per la mancanza di direttive chiare riguardo alla governance, nonostante il successo della prima mostra. Questa, la situazione attuale:

  • viene ostacolato il programma del curatore Carlo Antonelli, vincitore del pubblico bando internazionale nel 2017.
  • sono stati rimossi tutti i dipendenti comunali, lasciando il museo in mano ad una gestione esclusivamente privata.
  • sono stati drasticamente ridotti i servizi museali (vedi biblioteca).

Questo sta arrecando un danno enorme alla credibilità del museo, costruita negli anni anche grazie alle competenze dell’allora curatrice Ilaria Bonacossa, vincitrice del primo bando pubblico.

Permanendo questa situazione, l’associazione Amixi di Villa Croce, main sponsor del museo, sarà impossibilitata a proseguire nel sostegno degli eventi espositivi previsti nel corso del 2018.
Chiediamo al mondo dell’arte contemporanea di affiancarci nell’esprimere la preoccupazione per il futuro del Museo di Villa Croce e di quello della cultura a Genova, perché la nostra città non rinunci ad una realtà di eccellenza, unica nel suo genere.

Il nostro obiettivo è che Villa Croce continui a mantenere il suo ruolo di riferimento pubblico per l’arte contemporanea in Italia ed è per questo motivo che Vi preghiamo di voler sottoscrivere la presente lettera

Gli AmiXi di Villa Croce

 

Sotto, il genere di iniziative che vi si organizzano oggi: “Museo in Fiera torna, a grande richiesta, per la sua quarta edizione!”

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[Audio / Video] Fabrizio Casalino, su Spotify arriva il disco di Mirko

Posted in audio by circospetto on 31 Maggio 2017

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[Cinque video] Rai dire Niùs, pillole di Fabrizio Casalino (via Facebook)

Posted in città by circospetto on 22 Maggio 2017

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[Foto] STREET ART WAR! Tiler vs. Melina Riccio (in centro e fuori)

Posted in città by circospetto on 4 febbraio 2017

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[Foto/News] Foce: Baracconi 2017, ecco i buoni sconto da stampare

Posted in città by circospetto on 4 gennaio 2017
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