Alberto Lattuada, dieci minuti della città anni Ottanta

…per le Colombiane, che arrivano sul blog dopo i quarantacinque minuti di Silvio Soldini per la Regione. Piratato da qualcuno, da vedere prima che la lunga mano della legge lo faccia svanire Regalati a tutti noi dall’Istituto Luce ecco dieci minuti di Genova anni Ottanta, che si sta ripulendo per la vicina Esposizione internazionale del 1992 (si nota qualche facciata dipinta di fresco), si finisce di costruire il Matitone e la macchina da presa rivela solo un assaggio dei moli che si stanno trasformando in Renzopianolandia sotto la mano di Renzo Piano (il cantiere del Porto Antico, visto dalla Sopraelevata, sarà rimasto sul pavimento della sala di montaggio).

Questo episodio di 12 registi per 12 città (1989) è diretto senza infamia e senza lode da un Alberto Lattuada (1914-2005) non vecchissimo, probabilmente solo svogliato. Genova è tra Firenze e Milano, dal minuto 15. (E sì, è vero, qui da noi YouTube si vede meglio, ma se volete sapere perché ve lo diciamo solo per email.)

Vita digitale: su YT il primo discorso di Obama (e Marta non si vede più)

Il primo discorso (settimanale?) di Barack Obama da President elect, cioè non ancora insediato, su YouTube. O meglio, il primo discorso su YT di un presidente, punto. Purtroppo, passate le elezioni, invece Marta Vincenzi ne è uscita ha smesso di aggiornare il sito, non parliamo poi dei video. Peccato, perché di cose da dire ne avrebbe.

WebTV: vento a 120 chilometri l’ora, la mareggiata del decennio?

[splashcast c BZVJ1685FL]

«Ho tentato di mettere la prua al vento per allontanarmi dalla costa, ma non ci sono riuscito. Intanto continuavano ad arrivare sul ponte di comando avvisi di feriti a bordo. Che cosa potevo fare? Dovevo entrare in porto, non c’era altro da fare».

Il comandante del traghetto Fantastic di Grandi Navi Veloci, Filippo Renato Sorci, 59 anni, ha la voce ferma. Quella di chi sa affrontare il pericolo e prendere decisioni. La sua nave, partita mercoledì pomeriggio da Barcellona, ha appena rischiato di affondare per la furia del vento e del mare in tempesta.
(Pablo Calzeroni, Il Secolo XIX, “Mareggiata, il giorno dopo”

Sperimentiamo! Video “aggregati” da YT di KALIMBATER, simo8446, petone, TAZSALOMONE, zenaredblue, quartara372, robertone1971, alviero1974, dario10antioco, 44rivax, kammerit, mqr1n1nq, Kartista77, fanteo, vaxsa, massimovte, LucaGe1975, simosig, PIETROGAMBADILEGNO, t4tuzz0, beppebonci, steiba, SCTPLA, paraskenion, rutto69, djdanytecktoniko, lukinosamp91, papiropapiro1, feddedodici, ltassi77.

L’ordine delle clip è casuale e cambia ogni volta che si carica la pagina; passando sul video col mouse e cliccando su full li si può vedere a tutto schermo (e saltare da una clip all’altra).

[ Aggiornamento – guarda anche le immagini del giorno dopo ]

Caparezza vs Pacman a Matteotti, “il famoso pezzo di YouTube”

…dal concerto di sabato scorso per il Festival di poesia, di coolflame86. Scriveva il Secolo:

Contento di essere l’ospite d’onore di un festival internazionale di poesia? «Credo che mia madre possa esserne orgogliosa» scherza. E poi passa a parlare dell’ultimo album “Le dimensioni del mio caos”, caustico e feroce ritratto-invettiva dell’Italia che incombe: «un paese in declino, meglio del Medioevo ma peggio di trent’anni fa».

Cronache del telefonino, videovandali su YouTube! (Ma il muro…)

…si vendica! Nei giorni scorsi un gruppo di ragazzini di Giaveno, in provincia di Torino, ha demolito gli interni di uno stabile, credendolo abbandonato, e ha filmato l’azione col cellulare. Video che ogni tanto finiscono su YouTube, facendo la gioia dei telegiornali, che hanno la notizia e le immagini a costo zero.

Probabilmente questa è la prima volta, però, che vediamo il muro vandalizzato che risponde all’all’aggressione. (Notizia e video da oltre i Giovi: il vandalo è inglese, a giudicare dall’accento.)

Il genovese che ride di rado sarà forse circospetto?

Il “genovese riso raro”, che stringe i denti e parla chiaro, è uno dei luoghi comuni più diffusi, ma Paolo Dipreli porta una prova (multimedia!) a sostegno della tesi con un’autoironica (quanto tenera) carrellata di foto di famiglia, accompagnata addirittura con la colonna sonora della Famiglia Addams, “che vi fa vedere come, nell’arco di 3 generazioni, a partire dai miei genitori giovanissimi fino a mio figlio nell’ultima sequenza, sia palese la totale mancanza di sorriso”.