Esiste? Non esiste? Intanto è tornata la libertà di parola (sembra)
La notizia (buona o cattiva che sia) è che dai tribolati “ateobus” la campagna dell’UAAR si è spostata sui muri scatenando, per adesso, solo qualche prevedibile mugugno. “Non ci stanchiamo, e non ci stancheremo, di batterci per affermare la libertà di pensiero e di espressione dei non credenti”, spiega Raffaele Carcano, segretario nazionale dell’UAR, al Secolo. Ai dieci cartelloni pubblici (sopra) ha risposto anche un privato (sotto).
Puntate precedenti
WebTV: “Dio non esiste (probabilmente)”, le voci dei protagonisti
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Il dibattito in Italia, Stati Uniti, Australia, Spagna e, soprattutto, Gran Bretagna. Interessante notare come il servizio di Studio Aperto accompagni le immagini della campagna del “bus ateo” con quelle delle bandiere israeliane bruciate. Quando si dice “i fatti separati dalle opinioni”, eh?
L’iniziativa italiana partirà da Genova, scrive il sito dell’UAAR-Unione degli atei e degli agnostici razionalisti:
A Genova, dal 4 febbraio, due autobus porteranno sulle fiancate i manifesti di una campagna a favore dell’ateismo, sul tipo di quella che a Londra suggerisce: “There‘s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life”. I mezzi genovesi daranno invece due notizie ai cittadini: “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”.
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